Presentazione di Vincenzo Nibali

Vincenzo Nibali (Messina, 14 novembre 1984) è un ciclista su strada italiano, che corre per la Astana Pro Team.

Corridore da corse a tappe e professionista dal 2005, è uno dei sei corridori[2] (il secondo italiano dopo Felice Gimondi) ad aver conseguito la Tripla Corona, ovvero aver conquistato almeno un'edizione di tutti i tre Grandi Giri, avendo vinto la Vuelta a España 2010, il Giro d'Italia 2013 e il Tour de France 2014. Ha vinto anche due edizioni della Tirreno-Adriatico e nel 2014 il titolo di campione nazionale italiano. È inoltre il primo corridore italiano a vincere il Tour de France con la maglia di campione italiano su strada.

Fin da dilettante è soprannominato "lo squalo dello Stretto", titolo che allude al suo modo di correre sempre all'attacco e alle sue origini messinesi.[3]

(fonte wikipedia)

Ciao Vincenzo, bentornato a Laigueglia teatro della tua prima corsa da professionista. Difficile questa sera non cadere nella retorica, ma avere noi l'onore di poter parlare con te è qualcosa che difficilmente avremmo mai potuto immaginare: grazie ancora per la tua disponibilità assoluta che hai dimostrato nei nostri confronti, ma ora lasciamoti parlare:

Roberto e Felice

 

- 15 febbraio 2005 si svolge la 42° edizione del Trofeo Laigueglia che segna anche l'esordio nel ciclismo professionistico di Vincenzo Nibali, alla presentazione del giro 2015 tu hai detto che ne serbi un ottimo ricordo. Ce ne fai partecipi??!!

Ho un ricordo molto vivo di quella corsa, perché con il Trofeo Laigueglia ho fatto il mio esordio nel mondo del professionismo. Un giorno che non potrò mai dimenticare. La prima corsa da professionista ti resta dentro per sempre. Per le emozioni che ti dà, al di là di quello che poi accade in gara. Anche se devo dire che ero tranquillo e non mi sentivo particolarmente teso. Del mio primo Trofeo Laigueglia ho davvero un ricordo molto bello. Vinse il mio compagno di squadra Kirchen e io arrivai al traguardo con meno di un minuto di ritardo, trentacinquesimo. E’ stato divertente perché ricordo che erano anche venuti i mie tifosi a vedermi. Avevano organizzato un pullman da Mastromarco per esserci nel giorno del mio debutto tra i pro. Ricordo che provai ad attaccare sul secondo passaggio del Ginestro insieme a Frigo e Sella, poi c’è stata una caduta lungo la discesa del Passo del Balestrino quando stavo rientrando sui battistrada, ma mi sono subito rialzato per riprendere l’inseguimento. Alla fine ero felice per la vittoria della mia squadra, magari un po’ rammaricato perché mi sarebbe piaciuto arrivare tra i primi. Comunque sentivo di essere andato bene, di non aver sofferto tanto e il bilancio della giornata posso dire che fosse più che buono.

- Parteciperai ad altre tre edizioni consecutive nel 2006, 2007 e 2008. Particolarmente nel 2006 nella salita finale del Passo Balestrino andasti in fuga insieme ad altri 15 corridori tra cui Bettini e Ballan che poi vincerà quell'anno. Come ci ha raccontato Alessandro Ballan nella nostra intervista si vedeva già una grande potenzialità nei tuoi mezzi. Cosa ricordi di quella edizione del Trofeo ??!!

Ero giovane e ancora un po’ inesperto. Cercavo di farmi strada tra i big e da sempre la mia caratteristica è stata quella di provare ad attaccare quando si presenta l’occasione. Ero riuscito a entrare nella fuga decisiva, con un gruppetto che si era avvantaggiato lungo le rampe del Balestrino, andando a riprendere e superando i due fuggitivi. Da lì poi si sono giocati il successo finale in cinque lungo il rettilineo. Ricordo bene la vittoria di Ballan, io chiusi sedicesimo.

- Mi sfugge l'anno ma tu dichiarasti alla gazzetta dello sport di aver messo il Laigueglia nel mirino se ti ricordi cosa non funzionò quell'anno?

Ma sinceramente non ricordo di preciso. Forse si riferisce all’edizione 2006, quando in un’intervista avevo dato appuntamento al Passo del Ginestro, al Laigueglia, per cominciare. Di come sono andate poi le cose si è detto. Mi viene poi in mente l’edizione del 2008 quando si arrivò in volata e vinse Paolini. Quando le corse si mettono così, con quel tipo di finale, non è di certo il mio terreno favorevole per quelle che sono le mie caratteristiche.

- Sappiamo che la prossima stagione si programma più avanti ma è una cosa possibile vederti al via del Laigueglia 2015?

Al momento proprio non saprei. Sono decisioni che prenderemo d’accordo con la squadra. Dipende come si programmerà la stagione, quali saranno gli obiettivi. Da lì stabiliremo allenamenti e le corse di avvicinamento. Vedremo più avanti se tra queste potrà esserci anche il Laigueglia.

- Hai regalato all'Italia una gioia immensa dopo Pantani ma un pensiero alla doppietta giro tour del prossimo anno lo hai fatto?

Ho fatto un pensiero alla possibilità di partecipare a entrambi. Sarebbe una bella sfida e un nuovo stimolo. Ma anche per questo, decideremo con il team. Non è facile essere competitivi per la vittoria di Giro e Tour nello stesso anno. Parteciparvi può anche essere possibile. Avere l’obiettivo di vincerli entrambi, già più dura. Ripeto, valuteremo con serenità e consapevolezza alla fine di questa stagione.

-La tua vittoria è stato costruita su terreni diversi hai attaccato ovunque...... è possibile vederti affrontare anche le classiche con le stesse intenzioni?

Credo proprio di sì. Ho già avuto modo di dimostrare anche nelle Classiche quali sono le mie potenzialità e possibilità di successo. Anche in questo caso vedremo in base ai programmi del prossimo anno a quali appuntamenti potrò puntare.

- Quali sono le corse per il tuo avvicinamento al mondiale?

Parteciperò alle corse del Trittico Lombardo, da cui avrò indicazioni importanti per il Mondiale. Poi con la maglia della Nazionale correrò il Memorial Pantani e il GP Prato.

- Vedendola dall'esterno la corsa non è mai stata in discussione tu invece a parte il timore di inconvenienti legati alla sfortuna hai mai temuto di non riuscire a portare a casa il risultato?

Per come sono io, preferisco fino all’ultimo non pensare di avere già vinto. Durante il Tour ho sempre dichiarato di voler arrivare a Parigi, prima di dire di aver conquistato la maglia gialla. Sinceramente ho sempre avuto comunque buone sensazioni fin dalla prima vittoria a Sheffield, perché mi ha dato grande fiducia nei miei mezzi. Poi aver superato indenne e molto bene la tappa del pavé è stato un altro ottimo segnale.

- Alla partenza del Tour che pensieri avevi e quale era l'avversario che temevi di più?

Esserci arrivato con la vittoria del Tricolore mi ha aiutato molto dal punto di vista del morale e ha forse decisamente cambiato la situazione. Il Tour era il mio obiettivo stagionale dichiarato ed è normale che la pressione fosse enorme. Tra gli avversari, senza dubbio Froome e Contador erano gli uomini da battere.

- Abbiamo chiesto a Cassani del mondiale e lui si augura di averti nella stessa condizione....tu un pensiero  ce lo fai?

A Cassani ho sempre manifestato il mio desiderio di vestire la maglia azzurra e di dare il massimo per la Nazionale. Tuttavia, quest’anno il mio obiettivo principale era il Tour non il Mondiale, quindi con grande serenità ci siamo parlati e ho detto che sono disposto a dare il mio supporto alla squadra. Mi sto preparando al meglio, non credo sia possibile avere la stessa condizione che avevo a luglio, ma vediamo come si mette la corsa. Non si sa mai.

- Nell'intervista realizzata con Ale Ballan lui ti ha definito "la salvezza del ciclismo italiano" nel senso che il nostro ciclismo ha bisogno di personaggi di peso come te .....come reggi la pressione che si crea dopo certe vittorie?

Non posso negare che la vittoria del Tour abbia aumentato in modo esponenziale l’interesse nei miei confronti da parte del mondo del ciclismo e non solo. Io penso a correre e quando sono in bici non ho altri pensieri. Ho sempre preso tutto con molta tranquillità, non sono uno che si agita. Non lo farò nemmeno ora.

- Quale è in assoluto la vittoria di tappa alla quale sei più legato?

Mah non saprei, non ce n’è una in particolare. Tutte sono state a loro modo significative per qualche motivo.

- Tu hai vinto Vuelta Giro e Tour che differenza ci sono tra i tre grandi giri?

Il Giro per un italiano è il massimo. I tifosi, ma anche chi non se ne intende di ciclismo, tra le prime cose che chiedono c’è sempre la domanda se farai il Giro. Il calore della gente sulle strade italiane è fantastico. Direi il più bello dei tre per il pubblico e anche il più duro. Alla Vuelta le difficoltà possono essere create dal caldo. Forse dei tre Grandi Giri è quello un po’ più divertente perché c’è più tranquillità, quasi un clima di festa. Il Tour è il Tour. Per capire quanto conta vincerlo, mi basta pensare a quello che si è scatenato intorno a me nell’ultimo periodo. La Grande Boucle resta la più affascinante. Una corsa molto sentita in Francia e nel mondo intero.

- La salita che hai più nel cuore?

Anche qui non saprei, non ce n’è una in particolare. Ricordo le Tre Cime di Lavaredo del Giro dello scorso anno, perché penso resterà nella storia quella tappa epica, corsa sotto la neve e con il desiderio di vincere per dimostrare cos’è veramente il ciclismo, in risposta agli scandali.

- Cosa pensa un corridore quando affronta una salita  come è successo al tour con due ali di folla che sembra vogliono inghiottirlo?

E’ bello ed entusiasmante sentire il supporto dei tifosi in quei tratti così duri. D’altra parte, spesso succede che qualcuno vada troppo vicino ai corridori e può diventare pericoloso. In quei tratti il pubblico deve capire che si fa una fatica immensa e mettere un piede a terra dopo un contatto con un tifoso può costarti la corsa. Quindi massima attenzione.

- Ritornando al nostro Laigueglia, quale pensi sia la carta migliore da giocare per avere un campo partenti degno della sua storia, visto che non è possibile competere a livello di budget alle corse, esempio, in medio-oriente che si svolgono nello stesso periodo?! Mi riferisco ad un eventuale cambio di data e/o di tipo di percorso, visto che una volta il Laigueglia era la prima corsa dell'anno e i corridori vi arrivavano in sovrappeso e con pochi km nelle gambe !!

Il ciclismo è in continua evoluzione e come altri sport e altri settori deve lottare contro la crisi. Negli ultimi anni si è appreso con rammarico che alcune corse purtroppo sono state cancellate per difficoltà economiche e noi corridori siamo i primi ad essere spiaciuti. Ben vengano nuovi eventi anche in altre parti del mondo, ma mi auguro sempre che corse affascinanti come appunto il Laigueglia non perdano la loro importanza. Non saprei quale possa essere la soluzione migliore. A volte cambi di data per certe manifestazioni sono stati una mossa vincente. Bisognerebbe studiare bene il calendario e valutare.

Dopo tanti anni di corridori che si sono specializzati e dedicati alle sole corse di un certo periodo, in te vedo il corridore di una volta che era già competitivo alla sanremo come ai grandi giri e concludeva la stagione al lombardia. Allora è ancora possibile essere competitivi tutto l'anno dalle classiche ai grandi giri ??!!!

Correre tutto l’anno a certi livelli può essere possibile, solo se i vari obiettivi a cui si punta sono distribuiti in un certo modo nell’arco della stagione. La preparazione si imposta per avere dei picchi di forma in determinati periodi dove si fissano gli obiettivi stagionali. Se le corse di un giorno sono vicine ai grandi giri può essere che arrivino vittorie.

Il tuo sogno da bambino ??!!!

Quando ho iniziato a correre, il mio primo sogno è stato quello di partecipare al Giro d’Italia e indossare la maglia rosa. Realizzato. Bellissimo che siano arrivati poi anche gli altri

Grazie ancora Vincenzo per il tuo tempo che ci hai dedicato, sperando di vederci di persona al prossimo Trofeo Laigueglia

Grazie a Voi

 

n.b. Vincenzo ha voluto ancora regalarci questa dedica:

    

                                                      Un saluto speciale agli amici del Trofeo Laigueglia.

                                                            Una corsa a cui sono particolarmente legato,

                                                           perché è stata la mia prima da professionista.

                                                               In bocca al lupo per le prossime edizioni!


Un particolare ringraziamento anche all'agenzia A&J All sports management agency e a Simona Mazzoleni