15 febbraio 1969 - 6° edizione

Planimetria.

Il percorso prevedeva prima della classica doppia scalata al Testico una puntata in valle Arroscia sino a Pieve di Teco.
Il percorso prevedeva prima della classica doppia scalata al Testico una puntata in valle Arroscia sino a Pieve di Teco.

Altimetria.

Cronotabella.

Le squadre iscritte con relative maglie, a cura di D.Schamps.

Foto cortesy: archivio TLS, pronti via, partenza della 6° edizione del Trofeo Laigueglia.
Foto cortesy: archivio TLS, pronti via, partenza della 6° edizione del Trofeo Laigueglia.

Elenco partenti.

Foto courtesy: archivio TLS, rarissimo ordine di partenza ufficiale a cura dell'Azienda di Soggiorno di Laigueglia.
Foto courtesy: archivio TLS, rarissimo ordine di partenza ufficiale a cura dell'Azienda di Soggiorno di Laigueglia.
J.Anquetil sul Testico seguito da M.Cravero. Foto: courtesy IVG
J.Anquetil sul Testico seguito da M.Cravero. Foto: courtesy IVG

“Fu quella la mia prima gara da professionista, per me era un onore stare vicino ad un grande come Anquetil” ricorda il giovane piemontese Cravero: “La notte prima della gara era nevicato, per questo nel salire incontrammo un pò di nevischio. Anquetil riuscì a staccarmi in salita ma in discesa non volle rischiare e così lo riprendemmo”.

courtesy:IVG


Foto courtesy: Franco Sandri, il vincitore Claudio Michelotto con la Miss del Trofeo Laigueglia.
Foto courtesy: Franco Sandri, il vincitore Claudio Michelotto con la Miss del Trofeo Laigueglia.

Cronaca della corsa.

 

Michelotto sorprende i campioni e vince per distacco a Laigueglia.

 

Prima corsa ciclistica su strada della stagione.

 

Michelotto sorprende i campioni e vince per distacco a Laigueglia Merckx, giunto a quasi un minuto, batte nella volata per il secondo posto Bitossi, Crepaldi, Poulidor e Swerts - L'episodio decisivo in discesa: Michelotto attacca a fondo e non viene più raggiunto.

 

(Dal nostro inviato speciale) Laigueglia, 15 febbraio. Claudio Michelotto, « capitano » della Max Meyer, si è imposto nella prima corsa ciclistica della stagione italiana. Il corridore trentino, venuto alla ribalta nella scorsa stagione con i successi nella Tirreno-Adriatico a tappe e nella Coppa Agostoni, è scattato da solo nella rischiosa discesa di Testico, verso il mare, ed ha vinto per distacco il Trofeo Laigueglia. Merckx, Bitossi e Poulidor, che formavano assieme agli anziani Anquetil e Jimenez l'aristocrazia della corsa, hanno dovuto accontentarsi di battersi per il posto d'onore. L'ha spuntata, con 49" di ritardo sul vincitore, il fuoriclasse belga, avvantaggiato dall'immancabile crisi di cuore che ha bloccato Bitossi proprio al momento decisivo, facendogli perdere uno sprint che sembrava già suo. La corsa si è decisa nel tratto più difficile della discesa da Testico verso Stellanello. Era nevicato, ed il fondo stradale (un misto di fango e ghiaccio) era stato reso appena appena praticabile da uno strato di sale cosparso in mattinata. Per attaccare in un punto così rischioso del percorso, ci voleva un uomo fresco di energie, pronto di riflessi, sufficientemente avanti nella preparazione, da poter osare un'azione di forza. Claudio Michelotto, con gli altri corridori della Max Meyer, si allenava in riviera da più di un mese. Quando è scattato, giocando d'equilibrio e d'audacia sui viscidi tornanti della discesa, nessuno, nemmeno Bitossi, è stato in grado di resistere alla sua offensiva. Un trionfo meritato, dunque, dell'atleta meglio preparato, ed una prestazione più che dignitosa di Merckx, Poulidor, Bitossi e Zilioli, impegnatisi a fondo malgrado le evidenti lacune della loro preparazione. Si attendeva con interesse la prova della «nouvelle vague» professionistica. La numerosa pattuglia degli esordienti non ha certamente deluso, piazzando sempre qualcuno dei suoi rappresentanti nel vivo della battaglia, anche se l'ordine d'arrivo non premia sufficientemente la combattività di queste reclute. L'unico che sia riuscito a restare alla ribalta fino all'ultimo nel gruppetto degli immediati inseguitori di Michelotto, è stato Crepaldi, un veneto passato al professionismo nelle file della Sanson, dopo aver concluso la carriera dilettantistica nella società piemontese Bonalanza di Oleggio. Crepaldi si è piazzato al quarto posto, dietro a Merckx e Bitossi, dopo essere stato sempre all'avanguardia della corsa, assieme ad un altro debuttante della Sanson, il toscano Mori. Con i due corridori della squadra torinese, meritano un elogio vivissimo per il loro disinvolto esordio anche altri giovani, primo fra tutti Tino Conti, il quale fino al momento dell'attacco di Michelotto aveva svolto un efficace lavoro di controllo della corsa al servizio del suo caposquadra Merckx. Prima dell'episodio decisivo il Trofeo Laigueglia, favorito da frequenti squarci di sole in una giornata ancora piuttosto fredda, era stato movimentato da numerosi tentativi di fuga. Il più consistente di essi aveva visto alla ribalta Neri, compagno di squadra di Michelotto, ed il belga Spruyt, i quali erano scattati dopo il primo passaggio sulla salita di Testico, rimanendo al comando per una trentina di chilometri. Raggiunti i due fuggitivi sotto rincalzante controffensiva di Bitossi, controllato da Conti e da Merckx, prima che si attaccasse nuovamente la rampa di Testico si era formata una avanguardia di nove uomini comprendente anche Michelotto, Mori, Crepaldi e Poulidor. Anche questa pattuglia è stata bloccata dalla reazione di Zilioli e della Filotex, costretta a rimediare in quel modo ad una breve crisi di Bitossi. Dopo il ricongiungimento generale, Michelotto in discesa ha sorpreso tutti, buttandosi giù verso il mare a conquistare un solitario trionfo. Gianni Pignata

Ordine d'arrivo: 1) Michelotto (Max Meyer), che copre i 160 chilometri in 4 ore, 4'10", alla media di km. 39,330; 2) Merckx, a 49"; 3) Bitossi; 4) Crepaldi; 5) Poulidor; 6) Swerts, tutti con il tempo di Merckx. 7) Durante a l'3"; 8) Grassi; 9) Vicentini; 10) Vanzin; segue tutto il gruppo con lo stesso tempo di Durante.

 

La Stampa 16/02/1969 - numero 39 pagina 18 Archivio storico on-line de La Stampa.

L'arrivo solitario di Claudio Michelotto sul traguardo di C.so Badarò a Laigueglia. Da notare la rarità della foto in ns.possesso: l'arrivo è ripreso lato monte, le tribune sono sul lato mare. Foto: courtesy R.Schiavon
L'arrivo solitario di Claudio Michelotto sul traguardo di C.so Badarò a Laigueglia. Da notare la rarità della foto in ns.possesso: l'arrivo è ripreso lato monte, le tribune sono sul lato mare. Foto: courtesy R.Schiavon

Rassegna stampa.

Ordine d'arrivo.

1° CLAUDIO MICHELOTTO (Max Meyer) Km 160 in 4h10' alla media di 39,330 kmh; 2° Eddy Merckx (Bel-Faema) a 49"; 3° Franco Bitossi (Filotex); 4° Ottavio Crepaldi (Sanson); 5° Raymond Poulidor (Fra-Mercier BP); 6° Roger Swerts (Bel-Faema); 7° Adriano Durante (Scic) a 1'03"; 8° Giuseppe Grassi (Folotex); 9° Flaviano Vicentini (Folotex); 10° Franco Vanzin (Sagit); 11° Luigi Sgarbozza (Max Meyer); 12° Giuseppe Milioli (Germanvox Wega); 13° Mario Bettazzoli (Eliolona); 14° Luciano Armani (Scic), seguono, sempre al 14° posto: Mino Denti (Scic); Ambrogio Portalupi (Scic); Wainer Franzoni (Scic); Ernesto Jotti (Scic); Pierino Primavera (Scic); Valere Van Sweevelt (Bel-Faema) ed altri.
Partiti 113, arrivati 62.

Foto-album 1969: 6° edizione

Cartoline di Claudio Michelotto.

Cartoline: courtesy Felice Schivo