Francesco Cenere, giudice internazionale di ciclismo a  TLS

Oggi alle ore 16:00 con Francesco Cenere, il mondiale di Fondriest.

Francesco Cenere, ligure di Loano, giudice internazionale di ciclismo, ha preso parte a tutte le corse più importanti del mondo, sino ad arrivare all'apice come direttore di giuria al Tour de France, ha voluto regalarci un suo scritto appositamente per noi di TrofeoLaiguegliastory. Ha preso spunto dal 50° compleanno di Maurizio Fondriest che si è celebrato in questi giorni, per raccontarci la sua esperienza vissuta in prima persona ai campionati del mondo di Renaix in Belgio con la vittoria appunto di Fondriest. Un racconto da leggere tutto d'un fiato, pronti a salire in ammiraglia con lui, per rivivere quelle emozioni, grazie Francesco.


In questi giorni (il 15 gennaio per l’esattezza) Maurizio Fondriest ha compiuto 50 anni. Ed allora, pur non trovandolo tra i protagonisti del Trofeo Laigueglia ( ma può essere una mia svista), il ricordo corre al 1988 quando a Renaix in Belgio egli si laurea, in una rocambolesca volata, Campione del mondo su strada.

Il 1988 è stata la mia prima stagione da Giudice Internazionale dell’Unione Ciclistica Internazionale ( dopo anni di “gavetta”  nelle categorie Regionale e Nazionale FCI prima e UCI poi).

Nel 1987 a seguito dell’ennesimo esame a Vienna, diventai, appunto Giudice Internazionale dell’Unione Ciclistica Internazionale.

Iniziai bene la mia carriera da Internazionale con la designazione alla Milano-Sanremo del 1988.

Dovete sapere che Presidente della Giuria ai Mondiali su strada di Renaix era stato designato dall'UCI, il Comm. Internazionale Ivo Bensa di Imperia (a lungo storico Presidente del CONI  provinciale, oltre che Giudice in numerosissime gare del Calendario mondiale, tra cui spiccano 12 giri d’Italia!).

Bensa era stato ed ancora è, il mio “maestro” ed il mio consigliere.Bene, con un Collega Giudice Nazionale di Imperia (Ivar Binon) decidiamo di andare, da semplici spettatori, ai Campionati del Mondo in Belgio.

Non avevo nessuna designazione specifica ma Bensa mi “obbligò’” a portare con me la divisa da Internazionale (all’epoca una giacca rossa).

In quei periodi e per qualche anno ancora, ai Campionati del Mondo Prof., su ogni ammiraglia delle varie Nazionali prendeva posto un Giudice Internazionale per un “controllo” dall’interno della corsa di eventuali situazioni tecnico-regolamentari  che potessero originarsi.

Tale attribuzione sulle varie ammiraglie avveniva, a cura del Presidente della Giuria,  la sera della vigilia della corsa in linea.

Immaginate la mia grande sorpresa ed emozione allorquando nell'elencare il lungo elenco delle varie Nazioni, a me venne attribuito il Belgio! In ammiraglia :  Merckx, Sercu ed un meccanico!

In Belgio, Nazione tra le regine del ciclismo, al campionato del mondo, con due super campioni del ciclismo.....insomma ero al settimo cielo e credo di non aver chiuso occhio per tutta la notte della vigilia. Il mattino della corsa l'atmosfera era già...calda, l'ansia dei Belgi, ma non solo la loro, si tagliava con il coltello. Le aspettative erano molte per tutti.

Il cuore mi batteva  a mille quando mi ….accovacciai in macchina. Già dal mattino il pubblico sul percorso era enorme, il tifo belga saliva alle stelle al passaggio dei corridori e della macchina con Eddy e Patrick.

Nell'aria il profumo che poi negli anni ho imparato a riconoscere in tutte le classiche del Nord,  di salamelle e birra.

La tensione ed il tasso alcolico salivano!

Merckx e Sercu si alternavano alla guida parlando un po' in italiano con me e in fiammingo quando non volevano farmi  capire nulla...! Merckx fumava, solo per la tensione come mi disse lui, delle sigarettine che con due boccate finivano e mangiava, uno dopo l'altro,  per placare i morsi allo stomaco, piccoli panini rotondi imbottiti.

Per ore abbiamo inanellato giri in questa eterna attesa del colpo d'artificio finale e più si avvicinava l'ora e più le sigarettine si alternavano ai panini!

I campanacci dei tifosi e quelli delle mucche sdraiate sui verdi prati si univano in un fracasso che rendeva pressoché impossibile udire, all'interno della macchina, le nostre voci e quelle dei corridori che, di tanto, si avvicinavano a Merckx per qualche ragguaglio tecnico.

Qualche caduta, qualche foratura ed i chilometri si assottigliavano. Infine ecco la radio annunciare, ma lo avevamo intravisto nella pianura belga, che  tre corridori si avvantaggiano. Il loro margine è altalenante, aumenta, diminuisce....in un crescendo di ansia e di tensione alle spalle del gruppo. All'epoca non avevo ancora molta esperienza del caos ( più o meno organizzato) che si crea dietro al gruppo tra macchine e moto, soprattutto nei momenti cruciali della gara.

Chi doveva dire ai propri corridori di proteggere la fuga, chi di andare in testa al gruppo a ricucire lo strappo....insomma ogni Tecnico di Nazionale giudicava cruciale ed indispensabile esserci ed essere il più vicino alla coda del gruppo per evitare sprechi di energie ai propri corridori nel ritornare nella pancia del serpentone....

Bensa aveva il suo daffare nel gestire questo traffico e, soprattutto, nel consentire a tutti di svolgere il proprio lavoro.

Quanto ho imparato vedendolo dalla mia macchina....”belga”!!

Ma non vi ho ancora detto chi erano i 3 protagonisti della fuga, ma so che li ricorderete sicuramente: Fondriest, giovane e talentuoso italiano con un gran curriculum tra i Dilettanti, l'idolo di casa Criqueillon e Bauer.

Ricordo che con un certo godimento risposi ad una domanda di Merckx sulle doti di sprinter di Fondriest. Benché l'arrivo fosse  in leggera salita, vuoi per la distanza, vuoi per l'esiguo numero dei fuggitivi, Merckx, infatti, presupponeva un arrivo in volata dei 3 o al massimo di qualche altro elemento che fosse riuscito a riportarsi sulla testa della corsa.

Con godimento, appunto, risposi che un paio di anni prima ( ero Giudice di arrivo prima del passaggio ad Internazionale) avevo  visto Fondriest vincere un volatone a ranghi compatti ( minimo ci saranno stati nel gruppo ancora 150 corridori) al  Piccolo Giro di Lombardia classica per Dilettanti.

Avesse avuto una cannuccia Merckx si sarebbe succhiato panino e sigaretta in un sol cocktail!

Ci siamo!   Siamo all'ultimo chilometro, il vantaggio dei 3 resiste,  ma non è  mai tale da consentirci di superare il gruppo e di poterci portare alle loro spalle.Ecco l'ultima curva a sinistra, l'urlo della folla è assordante, tutti sono impazziti ed allungano il collo verso la piccola collina al cui culmine è posto l'arrivo.

La nostra macchina svolta quasi su due ruote ed improvvisamente si apre lo scenario degli ultimi 300-400 metri.

Ma ecco là sulla destra della strada é appena successo qualcosa, ma cosa?? Noi eravamo ancora dietro l'angolo della casa, non abbiamo visto!

Il pubblico sembra impazzito: tutti urlano qualcosa a Merckx ed a  Sercu, in una ridda di versioni e di voci. Impossibile comprendere i fatti.

Merckx ferma l'auto a destra e scende di corsa verso il pubblico per decriptare le urla ed i gesti che le migliaia di persone gli stavano rivolgendo. Ritorna in macchina e spara un pugno sul volante! Criquelion e Bauer si sono scontrati e Fondriest è Campione del Mondo. Nella macchina mi sono fatto ancora più piccolo e silenzioso. Dribblando Criquelion che mestamente porta la propria bici oltre la linea, passiamo il traguardo. Il tempo di scendere e  Merckx e Sercu sono già schizzati via.

Ma ormai lo speaker sta chiamando Fondriest al podio!

Ed io mi godo, finalmente, qualche ostrica con champagne che vedevo, giro dopo giro, degustati dal mio Amico Ivar al quartiere VIP......


Francesco Cenere