Presentazione di Mirko Celestino

Mirko Celestino (Albenga, 19 marzo 1974) è un biker ed ex ciclista su strada italiano, professionista su strada dal 1996 al 2007

Passato al professionismo nel 1996 con il Team Polti, vince le prime gare nel 1998, imponendosi nel Giro dell'Emilia e nel Regio Tour. Nel 1999 vince il Giro di Lombardia, la Coppa Placci e la HEW Cyclassics. Nel 2001, passato alla Saeco, vince le Tre Valli Varesine, la Milano-Torino ed il Trofeo Laigueglia. Nel 2003 con l'arrivo di Danilo Di Luca in squadra passa in secondo piano ma riesce a vincere lo stesso alcune corse e nuovamente la Milano-Torino.

Nel 2005 firma un nuovo contratto per la Domina Vacanze. Partecipa al Giro d'Italia a servizio del capitano Serhij Hončar; nella prima settimana riesce comunque a sfruttare le proprie caratteristiche sfiorando la maglia rosa. Nel 2006 corre per il Team Milram dove però è trascurato essendo Alessandro Petacchi il capitano della formazione. Riesce comunque ad arrivare secondo al campionato italiano davanti a Di Luca e dietro a Bettini.

Il 2007 è l'ultima stagione per Mirko nel ciclismo su strada. A fine stagione si ritira per passare in mountain bike dove vince già nelle prime corse della stagione 2008; nel 2010 è secondo nella prova del campionato mondiale marathon.

testo: courtesy Wikipedia


Ciao Mirko è un piacere scambiare con te un pò di ricordi sul Trofeo. Il nostro spazio si chiama 4 chiacchiere al Bastione. E' nato per scambiare qualche ricordo con i campioni che hanno illuminato la nostra storia. Chi, meglio di te corridore di casa può capire l'amore dei laiguegliesi per la propria corsa.

 

Ti pongo la stessa domanda fatta a Michele Bartoli... Trofeo Laigueglia 1997 tu venni ripreso ai meno 300 che successe?

Io anticipai la volata ma mi andò male perché il gruppetto reagì al mio scatto e fui ripreso proprio in prossimità dell'arrivo. Ero ancora inesperto e l'istinto e la troppa voglia di vincere in casa mi giocò un brutto scherzo, quello di ragionare meglio e usare di più la testa, comunque dopo qualche anno il colpaccio mi riuscì bene.

 

Nel 2001 finalmente arriva la vittoria nella corsa di casa che ricordi hai di quel giorno? Raccontaci come hai costruito la tua    vittoria.

Il ricordo più bello fu il passaggio in cima a Paravenna dove ci furono tantissimi tifosi che gridavano il mio nome e io in quel momento attaccai con Petito  e poi strada facendo fummo presi da un gruppetto con Nardello, Mazzoleni, Rebellin ed altri e poi vinsi anticipando di poco la volata. La mia vittoria al Laigueglia l'ho costruita anno dopo anno cercando ti studiare la soluzione vincente in un trofeo Laigueglia molto duro ma spesso con arrivo in gruppo ristretto. La mia carta vincente è sempre stata quella di giocare di anticipo e così nel 2001 con la casacca Saeco sorpresi tutti negli ultimi 300 metri.

 

Il meglio del ciclismo italiano era presente e c'era un Rebellin in gran spolvero, arrivava da una grande vittoria al Mediterraneo chi temevi di  più?

Alla partenza di quel trofeo Laigueglia erano molti i corridori che temevo, ma poi strada facendo mi convinsi che non dovevo temere nessuno quel giorno perché stavo veramente bene, tutti erano lì per tifare Celestino e io dovevo vincere per loro, e così feci!!!

 

Gli altri Laigueglia a quali partecipasti come andarono hai dei rimpianti?

Nella mia carierà da prof.ho partecipato a 10/11 trofei laigueglia praticamente ogni anno ero al via, rimpianti non ne ho, sono riuscito a vincerlo e questo mi è bastato per cancellare i brutti ricordi o sconfitte subite negli anni precedenti.

 

Il tifo fatto dai tuoi fans è stato incredibile in quegli anni al Laigueglia. Quel giorno ci ricordiamo di un onda celeste dovevi essere molto   orgoglioso di tutto ciò?

Sicuramente, come al passaggio della Milano- Sanremo così al Laigueglia. Partivo ogni anno con una carica pazzesca perché sapevo che oltre mio Papà e amici più stretti, sul percorso c'erano anche tanti tifosi di ciclismo che mi aspettavano per vedermi passare e gridare il mio nome...e questo mi dava una grande forza.

 

Devo dire che guardando le tue vittorie sono tutte preziose difficile scegliere vero Mirko?

Si ho vinto poco ma bene. Ricordo la cigliegina sulla torta nel 99 il giro di Lombardia e poco prima la classica di Hamburg in Germania, due coppe del mondo nello stesso anno a soli 25 anni fu un risultato sopra ad ogni mia aspettativa, mi cambiò veramente tutto ma io rimasi sempre il Celestino con il sogno nel cassetto di vincere la Milano Sanremo....e ci arrivai vicino nel 2003 facendo 2° dietro a Paolo Bettini

 

Il 2000 per te fu un anno difficile,  cominciasti il 2001 con la vittoria al Laigueglia i guai fisici erano  passati?

 

Si per me il 2000 fu un anno veramente nero perché arrivavo da un 1999 con grandi vittorie e grandi aspettative per il 2000 invece per una tendini te al ginocchio SX buttai via l'intera annata. Nel 2001 ricominciai a pedalare bene e a ritornare a vincere proprio a casa mia con il Trofeo.

 

Penso che il tuo più grande rimpianto da un punto di vista ciclistico sia stata la mancata vittoria alla Sanremo tutti abbiamo negli occhi il 2003 come andò?

Fu una giornata incredibile, mi sentivo in gran forma ma la mia squadra mi chiese di correre in appoggio a Di Luca che poi strada facendo si stacco. Io corsi dietro a tutti e mi trovai sul poggio con Bettini e Paolini e andammo insieme all'arrivo ma poi fini uno a zero per loro perché oltre ad essere compagni di squadra erano nettamente più veloci di me è mi dovetti accontentare del 2º posto.

 

La soddisfazione più grande quale fu? 

Fu quella di aver fatto capite al team che quel giorno dovevano avere più fiducia in Celestino e non sacrificarlo per un corridore che non era caratteristicamente parlando, corridore da Milano Sanremo.

 

Per  un ragazzo ligure che vuole cercare la via del ciclismo non è facile. Tu andasti via giovanissimo da Andora come ti trovasti e chi fu il tuo mentore?

Andai via da Andora all'età di 16 anni e rimasi a Bergamo per i prossimi 20 anni. Conobbi la famiglia del mio direttore sportivo Antonio Bevilacqua ex prof anche lui e da li costruimmo insieme la mia carriera da prof.

 

Noi guardandoti sulle rampe del Testico abbiamo sempre visto oltre tanta grinta anche la tua classe quali erano le tue caratteristiche?

Le mie caratteristiche erano quelle di passista scalatore, mi trovavo molto bene nelle classiche gare di un giorno e le gare a tappe le gestivo in modo da uscirne con grande condizione per i miei obiettivi primari.

 

Hai mai pensato di continuare a lavorare nel mondo professionistico su strada

No quando ho smesso non avevo più voglia di stare così tanto tempo via da casa.

 

Un predestinato: Nel 1981 avevi 7 anni circuito di Alassio, categoria giovanissimi, prima corsa della vita e prima vittoria. La coppa ti venne  consegnata da Alfredo Binda mica male che ricordi hai

Un ricordo indelebile nella mia mente, ero piccolissimo ma mi ricordo ancora tutto perfettamente. Non sapevo quasi neanche la grande persona che mi stava premiando ma capii subito che era un grande personaggio se era li a premiare bambini della mia età.

 

Abbiamo perso per strada qualcosa che vuoi raccontarci?

No, mi sembra che sapete già molto sul mio passato.

 

Grazie di tutti Mirko e a presto sulle strade del Laigueglia